C’è un saggio di Bobbio che mi è sempre piaciuto molto e secondo il quale la mitezza è una virtù sociale che consiste “nel lasciare essere l’altro quello che è” (da: “l’Elogio della mitezza” di Norberto Bobbio).
In testa ho anche un altro libro di Bobbio, “Destra e sinistra”, che mi è stato dato a suo tempo da un caro amico.
Mitezza e superamento dei dualismi. Interessante!
Certo è che entrambi presuppongono una cosa: il coraggio della verità, ossia capacità di ascolto, di analisi e di scelta.
Che cosa ci sia nel cercare benevolenza, anche e soprattutto politica, distorcendo la verità pur di usare un linguaggio cosiddetto semplice e comprensibile ai più, ritenendo “I Più”, “il popolo”, “ la gente comune”, quindi i cittadini sempre e a priori incapaci di capire, questo proprio non mi va giù.
Ovviamente ci vuole anche un minimo di competenza e di rispetto, soprattutto per evitare i controsensi madornali che hanno il sapore della presa in giro. O della giravolta politica.
Grandioso è l’articolo apparso su un quotidiano bellunese dove si dicono cose che fanno pensare l’esatto contrario.